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MULTIPOLARISMO GLOBALISMO, LE DUE COSMOVISIONI GEOPOLITICHE E IL LORO RETROTERRA SPIRITUALE

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Durante la cosiddetta Guerra Fredda, abbiamo vissuto in un mondo bipolare. Almeno questo era ciò che la maggior parte della gente pensava. Ma quanto bipolare era veramente? C’erano due superpotenze (gli USA e l’Unione Sovietica), con le loro rispettive aree geopolitiche di influenza (occidentale e orientale), che cercavano di controllare le risorse e la popolazione mondiale, in competizione l’una con l’altra.

In realtà, questo sistema bipolare era un esperimento. L’Occidente (“americano”) e l’Est (“sovietico”) non erano (dopo la morte di Stalin) in realtà veri nemici ma, piuttosto, due sistemi che operavano come strumenti al servizio degli stessi padroni. I globalisti, infatti, li controllavano entrambi, cercando di capire quale dei due sistemi funzionasse “meglio” (meglio per loro, ovviamente) al fine di raggiungere il loro obiettivo finale; la dominazione totale mondiale dopo la distruzione di un mondo multipolare naturale e un ordine pluriculturale (di nazioni sovrane), basato su comunità organiche.
Essendo a conoscenza di ciò, non sorprende vedere come molti degli attuali e più importanti globalisti (Wolfowitz, Podhoretz, ecc), che agiscono come guerrafondai per l’imperialismo di Washington, sono ex comunisti provenienti dal ramo trotskista.
Entrambi i sistemi sono stati messi in opera durante quattro decenni. Entrambi sono internazionalisti. Il comunismo marxista addirittura si definisce internazionalista, e il capitalismo finanziario, basato sul potere del denaro, è senza dubbio internazionale, dato che i capitalisti non conoscono confini… e perché il denaro non ha patria.
Gli Stati in cui è entrata la piovra liberale del capitalismo fornivano (e forniscono) ai cittadini l’illusione della “democrazia” (il potere del popolo), l’illusione che realmente i cittadini stanno scegliendo i propri rappresentanti. La maggior parte delle persone che vivono nel “Primo Mondo” ancora credono a ciò, mentre tutto sta diventando sempre più orwelliano e i nostri cosiddetti politici democratici stanno mostrando la loro vera natura di marionette. Ma nel sistema capitalistico, dove a causa dell’usura dei banchieri il denaro può essere creato dal nulla, il potere non è nelle mani del popolo, ma nelle mani di chi controlla il denaro… e il denaro non è democratico.
D’altro lato, in molti paesi comunisti è avvenuto qualche fenomeno abbastanza interessante: il marxismo comunista ortodosso, divenenuto anti-tradizionale e ateo; così come globalista e internazionalista (avendo la stessa tentacolare e materialista natura come il capitalismo), è iniziato a svilupparsi in modi diversi in ogni paese, fondendo il sistema economico socialista con il carattere di ogni nazione, di comunità organica in cui ha preso il potere . (Questo non è accaduto nei paesi capitalisti, che sono stati e ancora sono tutt’ora sotto estremo lavaggio del cervello e sotto un enorme imperialismo culturale e sociale proveniente dagli Stati Uniti: con elementi sovversivi come Hollywood, mezzi di comunicazione di massa, distruzione della propria lingua, del propria patrimonio, ecc).

Questa è stata una cosa molto naturale: il comunismo si è adattato in ogni paese, il comunismo è stato assorbito in ogni paese, e non l’ opposto, come originariamente previsto dai globalisti, che volevano implementare un freddo, anti – naturale e senza radici sistema dittatoriale sul mondo.
La spaccatura interna del comunismo iniziò già con la lotta tra Stalin, orientato nazionalmente, e Trotsky – che predicava un comunismo globalista senza confini con la sua “rivoluzione permanente”. Così, ad esempio, in Corea del Nord il comunismo si è fuso con le antiche tradizioni coreane, con la sua ricca cultura e la sua idiosincrasia nazionale, e il leader Kim Il Sung ha sviluppato l’ideologia dello Juche; una versione coreana del socialismo. In Romania, Nicolae Ceausescu era un grande ammiratore degli eroi nazionali del glorioso passato nel Medioevo.
Quindi, quello che era in origine un freddo e senz’anima sistema intenzionato a distruggere i valori tradizionali come “reazionari”, una volta implementato in un determinato paese, è stato assorbito dalla idiosincrasia nazionale prendendo le sue tradizioni come un mezzo di resistenza.
C’è un parallelismo interessante con il cristianesimo. Molti considerano il cristianesimo un antico genere di comunismo, e vi è un qualche fondo di verità in questo. Quando i cristiani sono saliti al potere a Roma, durante i primi secoli, hanno vietato tutte le altre religioni – quelle pagane – nell’Impero e hanno imposto la loro con il dogmatismo e la violenza; erano universalisti, antichi globalisti. Ma dopo qualche tempo, il cristianesimo è stato assorbito nelle nazioni in cui era entrato e si è sviluppato in modo diverso in ogni parte del mondo, a volte introducendo anche sincretismo con la vecchia tradizione. Ciò può essere osservato nel ramo ortodosso del Cristianesimo e nelle sue chiese nazionali: c’è il Patriarcato greco, quello serbo, quello russo, e così via. Nel caso russo, lo zar era il capo dello Stato e della Chiesa, equivalentemente con la tradizionale religione giapponese dello Shinto, dove il Tenno – l’Imperatore – era al tempo stesso leader nazionale e religioso.

Questo stesso fenomeno è accaduto con l’Islam; c’è un proverbio iraniano che recita che “l’Islam non ha conquistato la Persia, ma la Persia ha conquistato l’Islam”. Lo Zoroastrismo e il Mazdeismo hanno avuto un ruolo importante nella formazione della corrente sciita persiana. E nell’odierna Repubblica islamica dell’Iran c’è una Guida Suprema (l’ayatollah Khamenei, che è allo stesso tempo il leader religioso e nazionale). Altri esempi possono essere visti con il califfo ottomano in tempi recenti o con l’imperatore romano nel passato antico.
Il fatto che il comunismo (come il cristianesimo in passato) si stava sviluppando in ogni luogo secondo le sue tradizioni era molto pericoloso per i globalisti (Trotskisti e liberali). Così, la tendenza del nazional-comunismo doveva essere fermata.
Ecco perché hanno deciso di sopprimere il “lato orientale”, porre fine alla guerra fredda e al bipolarismo e di utilizzare da quel momento solamente il sistema liberale capitalistico come l’unico accettabile. L’Unione Sovietica e i paesi del Patto di Varsavia erano un esperimento, e si sono rivelati essere non più utili perché i “padroni” dietro le quinte si resero conto che era il sistema capitalista quello maggiormente idoneo per raggiungere i loro obiettivi.
Cosi è nato il “Nuovo Ordine Mondiale” proclamato da Bush senior, sperando che con il crollo dell’Unione Sovietica, la Russia e le altre nazioni eurasiatiche sarebbero state private della sovranità nazionale e ridotte in schiavitù con il liberalismo. Durante gli anni ’90 del secolo scorso, Gorbaciov e Eltsin tollerarono e fomentarono il saccheggio della ricchezza russa ad opera degli oligarchi e della finanza internazionale, ma con l’inizio del nuovo secolo, cominciò ad essere restaurata la sovranità nazionale dal Presidente Putin, motivo per cui è stato calunniato in Occidente con epiteti come “autoritario”, “dittatore”, ecc …

La libertà offerta dal liberalismo potrebbe essere spiegata molto sinteticamente come segue: libertà di scegliere tra Coca-Cola e Pepsi, o tra McDonalds e Burger King. Non è nient’altro che consumismo, materialismo puro, dove il profitto è l’unica cosa che conta…
Tutti i paesi che non vogliono essere governati da questo cosiddetto sistema democratico, o non collaborano con esso, erano quei pochi paesi rimasti comunisti come Cuba e la Corea del Nord e i Terzi Posizionisti, i non allineati, come la Jugoslavia, l’Iraq , la Libia o la Siria. I globalisti decisero che questi paesi dovevano essere distrutti, uno dopo l’altro. Prima di tutto dovevano essere mediaticamente demonizzati (il concetto di “asse del male” fu reso popolare in questo contesto), minacciati, e, infine, come ultimo passo, distrutti dalle guerre in nome della libertà e della democrazia.
Nel caso particolare della Siria, un fatto che non è così noto, è che prima dello scoppio della crisi, il presidente Assad stava progettando di implementare la strategia dei Quattro mari, per trasformare il proprio paese in un hub commerciale tra il Mar Nero, il Mar Mediterraneo, il Golfo Persico / Mare Arabico e il Mar Caspio. Come un paese sovrano con una moneta stabile e una banca nazionale non di proprietà dei Rothschilds, questo avrebbe potuto rendere la Siria un incrocio geopolitico molto potente. E in Libia, tra l’altro, Gheddafi aveva cercato di introdurre il dinaro d’oro, che sarebbe stato un vero e proprio attacco frontale contro l’internazionale e ingannevole economia basata sul dollaro.
Per tornare ai tempi del bipolarismo:

Questi due sistemi globalisti, utilizzati dagli USA e dai suoi alleati (il cosiddetto “mondo libero”) da un lato e dai sovietici e i loro alleati dall’altro, erano, rispettivamente, come sappiamo, il capitalismo e il comunismo. Entrambe queste ideologie non erano in contraddizione, come molti credono, ma “fratelli di sangue” provenienti dalla stessa origine, dalla stessa visione materialista del mondo, dalla stessa weltanschauung o cosmovisione, che è lineare e crede nel progresso senza fine, senza rendersi conto che le risorse naturali del mondo non sono infinite.

Per dirla in altre parole: il capitalismo e il comunismo sono due facce della stessa medaglia.
Tornando al parallelismo spirituale, è anche possibile affermare che il comunismo era la risposta al capitalismo nel 19 ° secolo come il cristianesimo era la risposta al giudaismo nel 1 °.
L’ebraismo è una religione etnica. Chiamano se stessi il popolo eletto, e questo concetto sviluppato negativamente in alcuni rami del giudaismo, viene utilizzato come una sensazione di superiorità razzista e di diritto divino a governare in modo opprimente tutti coloro che non appartenevano alla loro religione etnica, i goyim. Gesù è venuto per redimere gli ebrei dalla smarrimento, quindi è stato ucciso dai farisei, come i profeti prima di lui. Il sionismo è una versione contemporanea del Fariseismo. Dopo di che, Paolo cercò di estendere il messaggio del giudaismo (la presenza di un Dio assolutista, un creatore separato dalla sua creazione, che vi ricompenserà se lo ricompenserete e vi punirà se non lo farete) a tutte le persone nell’Impero Romano , creando, o inventando, (con gli insegnamenti di Cristo), un “giudaismo per i Gentili”. Karl Marx può essere visto come il San Paolo del XIX secolo; colui che insegna la necessità della ricchezza economica per tutti, non solo per l “elite” dei capitalisti.

La differenza tra l’ebraismo e le altre religioni etniche (pagane) dell’antichità è che l’ebraismo è la prima religione (di quelle che esistono ancora oggi) che si ritiene di essere la verità assoluta, mentre tutti gli altri percorsi spirituali sono errati, tutte le altre tradizioni sono considerate sciocchezze. Si è sviluppato dall’ enoteismo (credendo che Yahweh era il dio più potente, ma che esistevano anche altri dèi di altri popoli) verso una rigorosa e gelosa sottomissione monoteista al Signore come unico Dio.

Più tardi, questa particolarità venne “ereditata” dal cristianesimo e dall’Islam, ma fino ad un certo punto, perché, come il comunismo, nella secolare modernità socio-economica, il Cristianesimo e l’Islam si sono adattati ai diversi paesi quando si diffusero in tutta Europa, Medio Oriente, Asia, Africa e più tardi nelle Americhe.
All’interno del cristianesimo si svilupparono due differenti correnti nel Medioevo europeo: i guelfi e i ghibellini. I primi sostenevano il Vaticano e il Papa incondizionatamente, essendo religiosamente molto dogmatici e intolleranti; i ghibellini, invece, erano orientati verso la nazione e supportavano la multipolarità sotto il dominio di un re o di un imperatore, che sarebbe dovuto divenire il simbolico leader religioso-nazionale. Esiste anche qui un parallelismo con il comunismo, potendo vedere Stalin come ghibellino e Trotsky come guelfo.
Per quanto riguarda l’Impero e l’imperialismo, si tratta di due concetti diversi e in realtà opposti. Mentre l’Impero integra, componendo una unità continentale di natura tellurocratica che rispetta ogni cultura dei diversi popoli al suo interno, l’imperialismo è una moderna parodia mercantile senza confini, con l’unica “patria” rappresentata dal denaro. Non compone o integra, ma, al contrario, impone e disintegra, divide e conquista con la forza o con l’inganno, ritenendosi l’unico sistema possibile o la “verità assoluta”.

Oggi, dopo la guerra fredda, esiste un solo imperialismo, internazionale e mercantilistico, che è anche conosciuto come globalismo e sionismo (Fariseismo moderno).
Questo imperialismo sta diventando ogni giorno più potente e distruttivo poichè le masse non riescono a comprendere qual è il vero pericolo e chi sono i veri nemici. La plutocrazia e l’usura (il capitalismo) sono gli strumenti di questo sistema che, per essere più efficace, opera per idiotizzare le masse (tramite i mass media, la TV, i film di Hollywood, ecc) e dividerle (per esempio, sunniti contro sciiti nel mondo musulmano o cristiani contro i musulmani nei Balcani, ma anche uomini contro le donne nelle nostre società occidentali già laiche, o bambini contro genitori).
In geopolitica, ci sono due flussi in lotta permanente l’uno contro l’altro: Atlantismo o Talassocrazia (rappresentata dal Regno Unito e dalla Francia nel passato coloniale e oggi per lo più dagli Stati Uniti d’America); e il Continentalismo o Tellurocrazia, che è il concetto eurasiatico e utilizzato per essere rappresentato dagli Imperi centrali nel passato e oggi per lo più da una Russia risorgente.
L’atlantismo è un sistema geopolitico globalista, che attraverso il commercio – il liberalismo – alla fine vuole imporsi su tutto il mondo – perché, come detto in precedenza, ritiene di essere l’unica verità, l’unico sistema valido. Il continentalismo, invece, crede in una visione del mondo multipolare, non in uno unipolare e globalistico, ma in un sistema multipolare con diversi blocchi di potere, ciascuno con la propria area di influenza.

Uno di questi blocchi di potere potrebbe essere l’ Eurasia dalle Isole Canarie a Vladivostok. Un altro, per esempio, è il mondo arabo (Nasser e l’ideologia Baath in Iraq e Siria), mentre un altro può essere un America Latina unita (Perón e Chávez hanno seguito questa idea). Anche il Nord America rappresenta un blocco, dato che gli Stati Uniti sono una potenza bi-oceanica e continentale che ha abbastanza ricchezza naturale propria e non ha bisogno di saccheggiare le risorse (petrolio, gas …) dei paesi sovrani esteri distanti migliaia di chilometri sotto il falso pretesto della “democrazia” e di imporre la propria visione del mondo socio-economico (quello globalista), considerata dai loro politici fantocci non solo la più desiderabile o più accettabile , ma l’unica alternativa possibile, la “verità assoluta” .
Questo è il dogmatismo laicista del Kali Yuga.

Il continentalismo è sinonimo di autarchia, piena sovranità, autosufficienza, vera indipendenza, rappresenta la conservazione dei tradizionali confini con la natura, la spiritualità, famiglia, nazione. L’atlantismo, al contrario, ha bisogno dell’ import-export per sopravvivere, quindi, sinonimo di mercantilismo, e incernierato al materialismo, al mammonismo. Questo è il pericoloso e fertile terreno per la pratica della speculazione finanziaria e per la demoniaca pratica della creazione del denaro dal nulla, che rende schiavi tutti i popoli tramite l’usura.
Il continentalismo persegue relazioni amichevoli tra tutti i popoli e le nazioni. L’integrazione territoriale e politica dovrebbe essere ottenuta con l’approvazione reciproca e gli scambi culturali sono benvenuti e desiderabili, ma senza alcuna ingerenza negli affari interni. L’atlantismo, che è controllato da un’ “elite” parassita di bankster criminali, ha bisogno di invadere e depredare le nazioni straniere per sopravvivere, dato che questo è in pieno accordo con la propria natura parassitaria.
E’ importante sottolineare, come ha detto Parvulesco, che non dobbiamo integrare la Russia nella “UE”, ma la “EU” in Russia (che nonostante la debacle del 1990, prosegue mantenendo la propria tradizionale idiosincrasia quasi intatta, cosa che non si può dire dell’Occidente).

Le idee imperiali del geopolitico tedesco Karl Haushofer , orientate verso un asse eurasiatico Berlino-Mosca-Tokyo, dovrebbero essere studiate, diffuse e sviluppate al fine di contrastare la tesi imperialista della Sfera angloamericano-sionista (atlantismo), sempre alla ricerca del sabotaggio delle tradizionali vie commerciali terrestri dell’Eurasia e di dividere maggiormente le popolazioni eurasiatiche mettendole l’ una contro l’altra su una base confessionale o utilizzando il cosiddetto “terrorismo islamico” (in realtà, il terrorismo wahhabita saudito eseguito dalla CIA) come un cavallo di Troia, con la creazione di “Al-Qaeda” come un utile strumento contro la sovranità nazionale e l’indipendenza, come già visto in Jugoslavia, Cecenia, Libia, o in Siria.

Per concludere, il multipolarismo e il globalismo sono gli unici due reali sistemi antagonisti che lottano l’uno contro l’altro e non il capitalismo e il comunismo, che sono stati inventati come una distrazione e un inganno.

articolo originale: http://informazionescorretta.altervista.org/blog/multipolarismo-globalismo-cosmovisioni-geopolitiche-retroterra-spirituale/?doing_wp_cron=1399398269.9989290237426757812500

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